Lotta al Covid-19: La Marina italiana esporta il suo modello negli Usa, intervista al Capo di Stato maggiore Cavo Dragone

Roma, 17 Mag 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Gerardo Pelosi – Cavo Dragone: “Contagi minimi sulle nostre navi grazie a interventi tempestivi”. Segue. – Una Marina che spiega agli Stati Uniti come affrontare e sconfiggere il Covid in mare e a terra. Che esporta, sempre negli Stati Uniti, il modello della fregata multiruolo Fremm di Fincantieri e che aiuta a stabilizzare il Mediterraneo e riportare la pace in Libia con la nuova missione Irini avviata il 4 maggio.

Una Marina che ha, come suo primo impegno, quello di tutelare gli interessi di un Paese con 8mila km di coste e il 90% dei dati che viaggia sul fondo dei mari.

Ammiraglio, tutti abbiamo ancora negli occhi le immagini del comandante della portaerei americana Roosvelt Brett Crozier applaudito dal suo equipaggio dopo essere stato rimosso per avere lanciato pubblicamente l’allarme Covid che aveva infettato quasi 2mila uomini a bordo.

Mentre sulla portaerei francese De Gaulle i positivi sono stati più di mille. In Italia, invece, su 10mila uomini imbarcati il numero dei contagiati quasi si conta sulle dita di una mano. Come è stato possibile?

Abbiamo vissuto l’emergenza Covid giorno per giorno facendo quello che si chiama “training on the job”. Alcune scelte vincenti ci hanno aiutato. Innanzi tutto abbiamo agito in modo molto aggressivo quando abbiano avuto due o tre casi sulle due navi anfibie che stavano rientrando da una missione, la San Giusto e la San Marco.

Temevo un effetto domino maggiore perché abbiamo un riciclo di aria del 70%. Abbiamo subito messo in quarantena circa 400 persone ma i contagi sono stati minimi. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilsole24ore.com/art/lotta-covid-marina-italiana-esporta-suo-modello-negli-usa-ADbBBSQ

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