Roma, 25 luglio 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Solo dopo alcuni giorni dalla conclusione del meeting Nato di Washinton si conosce la verità sull’esito dell’incontro, pare proprio che l’Italia sia stata umiliata.
L’Italia offesa, umiliata e ancora una volta marginalizzata nei rapporti interni all’Alleanza Atlantica. Il “successo” rivendicato dal governo italiano dopo che il summit NATO di Washington aveva ufficializzato la nomina di rappresentante speciale per i Paesi del Fianco Sud dell’alleanza non rappresentava in realtà nulla di così rilevante.
Specie se si considera che l’Italia chiede da molti anni una maggiore attenzione al South Flank della NATO, quello del Mediterraneo, peraltro reso instabile proprio dai maggiori alleati della NATO considerando che la destabilizzazione di Nord Africa e Sahel è conseguenza diretta delle primavere arabe del 2011 sostenute dall’Amministrazione Obama e della guerra alla Libia di Muammar Gheddafi scatenata da USA, Gran Bretagna e Francia e poi conclusa nell’ottobre di quell’anno in seguito all’intervento aereo della NATO.
L’alleanza, concentrata dal 2008 (vertice di Bucarest) e soprattutto dal 2014 (Maidan) sul Fianco Est e il contrasto alla Russia, ha sempre risposto alle richieste italiane con tante parole e poche concessioni di nessuna rilevanza strategica che Roma ha sempre voluto interpretare come gesti di buona volontà.
Nel 2016 venne istituito a Napoli il NATO Strategic Direction-South HUB, poco più di un centro studi “concepito per aumentare la comprensione da parte della NATO delle dinamiche regionali del Nord Africa, del Medio Oriente, del Sahel, del Sub-Sahara e delle aree adiacenti” come si legge sul suo sito internet.
Continua la lettura seguendo il link >>> : https://www.analisidifesa.it/2024/07/la-nato-umilia-litalia-ma-lamentarsi-non-e-sufficiente/