Roma, 22 Giu 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Simone Micocci – Lo Stato Maggiore dell’Esercito assicura che la loro stabilizzazione è oggetto di attenzione da parte delle istituzioni. Segue. – Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha risposto ai dubbi dei rappresentati dei Co.ce.r. riguardo alla stabilizzazione dei precari dell’Esercito tramite un messaggio datato 17 giugno 2019.
I timori dei Co.ce.r. riguardo allo stato attuale del reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze Armate sono diversi e datati: già lo scorso gennaio, infatti, questi hanno avanzato la proposta di una modifica dell’attuale status di VFP1 e VFP4 con l’introduzione di un volontario in ferma pluriennale così da garantire maggiori opportunità di stabilizzazione.
Secondo il Co.ce.r. infatti per la Forza Armata non c’è problema di reclutamento per quei ruoli che offrono una stabilità e certezza dello sviluppo di carriera, a differenza del ruolo dei graduati e dei volontari in ferma per il quale invece sussistono delle vulnerabilità.
Queste sono dannose per il sistema visto che c’è il rischio concreto che vadano a privare l’Esercito Italiano di quella che è la sua principale “arma”, ossia il soldato.
Vista l’elevata età media dei volontari oggi in servizio permanente – attualmente pari a 37 anni – c’è la necessità di procedere con l’arruolamento di almeno 10.000 giovani leve le quali dovrebbero essere inquadrate come volontari pluriennali.
La strada intrapresa per il futuro delle Forze Armate è sotto gli occhi di tutti: si ricorda, infatti, che per effetto della riorganizzazione datata 2010 tra qualche anno il numero dei militari in servizio sarà notevolmente ridotto: si passerà infatti dai 190.000 impiegati negli anni novanta ai meno di 90.000 che potrebbero essere in servizio nel 2024. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.money.it/Stato-Maggiore-Esercito-stabilizziamo-volontari