Roma, 09 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Alessandra Ziniti – Queste la parole del vicepremier dopo lo sbarco a Messina di 106 migranti da una nave militare irlandese. (Segue articolo). – Le navi militari di altri Paesi europei che salvano migranti non in zona Sar italiana e non coordinati dalla sala operativa di Roma e poi li sbarcano in Italia è un’altra “stortura” del sistema di soccorso nel Mediterraneo a cui il governo italiano intende dare una spallata.
E’ quello che è avvenuto ieri sera a Messina con lo sbarco di 106 migranti soccorsi in zona Sar maltese da un pattugliatore irlandese della missione Eunavformed.
Ed è il tema al centro di un incontro in programma domani tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte per mettere a punto una soluzione alternativa da presentare all’Europa.
Queste le parole del vicepremier: “Dopo aver fermato le navi delle Ong, giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo.
Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano sottoscritto accordi (in cambio di cosa?) perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia, col nostro governo la musica è cambiata e cambierà”.
Una sortita forte accolta con fastidio dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta, tanto che a sera, fonti del suo ministero sottolineano che la competenza sulle missioni internazionali non è del Viminale. “Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni.
Quel che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck”. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.repubblica.it/cronaca/2018/07/08/news/nave_militare_irlandese_sbarca_a_messina_con_106_migranti-201198516/