Roma, 12 Ago 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Andrea Carli – Da mesi la missione italiana in Niger versa in una situazione di stallo a causa del no del governo locale al dispiegamento di militari italiani sul suo territorio. Leggiamo di seguito. – E’ l’altra faccia della medaglia del “fascicolo Libia”. Ma è anche la conferma della regola che se in politica estera affondi un colpo, ti esponi alla reazione dell’avversario.
L’investitura sulla Libia ottenuta dagli Usa, in occasione del recente incontro Conte-Trump a Washington, ha consentito all’Italia di essere riconosciuta nel ruolo di leader nel processo di stabilizzazione del paese del Nord Africa.
Con buona pace per la Francia che di recente, e in più di un’occasione, ha tentato di assumere in maniera del tutto unilaterale l’iniziativa in quella partita così delicata, anche in virtù degli interessi economici connessi alla regione, a cominciare dallo sfruttamento delle risorse petrolifere.
In Niger Parigi si è presa la sua rivincita. Ora però, sottolineano fonti governative, la Francia si prende la sua rivincita. Da mesi la missione italiana in Niger versa in una situazione di stallo a causa del no del governo locale al dispiegamento di militari italiani sul suo territorio.
Dietro a questa porta chiusa c’è la mano di Parigi che, forte anche di rapporti con il governo locale consolidati da anni di storia coloniale, ha deciso di mettere i bastoni tra le ruote dell’Italia.
Dopo il caso Libia, ora la situazione in questo paese rischia di non sbloccarsi tanto facilmente. E il Niger continuerà a essere attraversato dai convogli di trafficanti con i migranti diretti verso l’Italia. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-08-09/niger-missione-stallo-ma-governo-va-la-conferma-094422.shtml?uuid=AErOFFZF