Missione Nato: Turchia, il ministro della Difesa Guerini conferma il ritiro dei missili italiani

Roma, 26 Ott 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Madi ferrucci – Il ritiro della missione era previsto entro il 31 dicembre ma molti parlamentari hanno richiesto un ritiro immediato. Segue. – Il ministro della Difesa Guerini a margine della riunione ministeriale della Nato di oggi 24 ottobre ha confermato il rientro entro il 31 dicembre della batteria antimissile italiana Samp-T impiegata nella base di Kahramanmaras, in Turchia, nell’ambito della missione Nato “Active Fence”.

L’annuncio non è esattamente una novità e il ritiro era già previsto entro questa data prima ancora che scoppiasse il conflitto in Siria. La questione chiave era piuttosto se il ritiro potesse diventare immediato e di fatto l’annuncio sembra smentire questa ipotesi.

Come, infatti, ampiamente documentato da TPI in un articolo del 14 ottobre al momento nella base militare di “Gazi Kislaşi” di Kahramanmaraş, in territorio turco, sono presenti 130 soldati italiani e 25 mezzi terrestri che includono batterie di missili SAMP-T terra aria per fare da scudo protettivo a “eventuali lanci di missili dalla Siria”, come confermato dalle informazioni sull’operazione presenti sul sito del ministero della Difesa.

Il costo stimato della missione peri il 2019 è di 12.756.907 milioni di euro, mentre nel 2018 era pari a 8.438.295 milioni di euro. L’operazione a maggio è stata approvata e rinnovata dal consiglio dei Ministri per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2019 e andrà avanti ancora alcuni mesi. Dal 2012 ad oggi vi hanno partecipato a rotazione 5 partner Nato: Italia Spagna, Olanda, Germania e Stati Uniti. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.tpi.it/esteri/siria-turchia-italia-tofalo-difesa-ritiro-missili-nato-20191024481662/

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