Roma, 17 Mar 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Stefano Pioppi – Cosa si è detto alla Camera su “Missioni militari e interesse nazionale” nel convegno promosso da Massimo Artini e organizzato in collaborazione con il Center for near abroad strategic studies (Cenass). Le missioni militari fuori dai confini nazionali hanno poca utilità se non inserite in un’efficace politica estera e di difesa che riscopra l’interesse nazionale e lo rispetti. Eppure, mentre più di 6.200 soldati sono impegnati in 23 Paesi e 33 missioni riscuotendo l’apprezzamento di alleati e partner, in Patria il dibattito è pressoché assente. È quanto emerso dal seminario “Missioni militari e interesse nazionale”, tenutosi oggi alla Camera e promosso dall’onorevole Massimo Artini, vice presidente della commissione Difesa di Montecitorio, in collaborazione con il Center for near abroad strategic studies (Cenass). Insieme ad Artini, sono intervenuti Paolo Quercia, direttore del Centro, Fausto Biloslavo, corrispondente di guerra de il Giornale, Francesco Semprini, corrispondente de La Stampa, Arije Antinori, esperto europeo di terrorismo della Sapienza, il generale Leonardo Di Marco e Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione Esteri della Camera dei Deputati. RISCOPRIRE L’INTERESSE NAZIONALE. Il cambio della legislatura è forse il momento opportuno per rilanciare il dibattito sull’interesse nazionale, troppo spesso dimenticato negli ultimi anni, in particolare sulla proiezione militare esterna. Rispetto a cinque anni fa, il contesto internazionale è d’altronde profondamente mutato, ha spiegato Artini ricordando le molteplici crisi internazionali, dalla Siria all’Ucraina, e i trend di instabilità globale, dall’arretramento americano ai massicci flussi migratori. “Il cambiamento delle relazioni internazionali ci ha lasciato più soli e con maggiori responsabilità di scelta”, ha detto Artini. A complicare la situazione ci ha pensato la crisi economica che ha attanagliato l’Europa, e che ha costretto l’Italia ha rivedere al ribasso le proprie spese destinate alla difesa. “Il mutamento economico e la crisi che il Paese sta soffrendo da dopo il 2011, hanno determinato l’impossibilità di mantenere determinate capacità di spesa e ciò deve inevitabilmente far pensare a scelte più precise nell’ottica dell’interessa nazionale”, ha rimarcato il vice presidente della commissione Difesa della Camera. L’articolo completo prosegue qui >>> http://formiche.net/2018/03/missioni-militari-interesse-nazionale-artini/