Roma, 14 luglio 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La NATO compie 75 anni dalla sua fondazione, però in questi ultimi anni non si presenta in ottimo stato con l’attuale situazione geopolitica in atto.
Con una certa sofferenza, abbiamo recentemente visto a Washington come l’età avanzata e la confusione degli obiettivi possano oggi far apparire inconsistente e disorientato anche chi per decenni è stato un grande protagonista della politica internazionale.
No, non mi riferisco al presidente Joe Biden, bensì all’Alleanza Atlantica che, in questi giorni con il Summit (ovvero il “Vertice dei capi di Stato e di Governo”) di Washington, ha inteso celebrare il suo 75° compleanno.
In una situazione geopolitica come quella attuale, che non esiterei a definire estremamente critica, caratterizzata da situazioni conflittuali ai confini orientali e sud orientali dell’Alleanza (conflitto russo-ucraino e conflitto Israele-Hamas), dal blocco delle rotte marittime di Suez che strozza i flussi vitali verso l’Europa, senza considerare il crescente fastidio con cui in Asia, in Africa e in America Latina i governi guardano alle “nostre battaglie” spesso considerate ideologiche e lontane dal loro sentire, mi sarei aspettato l’approvazione di un documento da un lato più forte e dall’altro più articolato. Invece, personalmente, ho trovato la Summit Declaration persino più scialba di molte di quelle che negli ultimi anni la hanno preceduta.
È vero che trovare l’accordo a 32 non è facile (è più facile omettere qualsiasi punto di contrasto per non compromettere i sorrisi per la foto finale dei leader). Inoltre, una leadership statunitense per lo meno traballante può aver ingenerato il panico, soprattutto tra i leader che ne avevano abbracciato la linea senza se e senza ma e che magari temono di trovarsi il cerino ucraino in mano se alla Casa Bianca dovesse tornare Trump. Pertanto, sembra si sia preferito concentrarsi su pochi punti su cui si può trovare l’accordo, ignorando tutti quelli che potrebbero generare contrasti, e mettere in sicuro l’aiuto all’Ucraina prima di un possibile cambio di politica USA.
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