Roma, 18 Apr 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giovanni Martinelli – C’è un dato che emerge chiaramente dalle tabelle fornite dalla NATO: il nostro Paese continua a occupare le ultime posizioni nella “classifica virtuale” delle spese per la Difesa. Segue. – Da qualche anno l’appuntamento con la pubblicazione del rapporto con il quale la NATO fornisce i dati aggiornati sulle spese per la Difesa dei Paesi membri si è trasformato in un passaggio di una certa importanza.
In realtà, quella della elaborazione dei dati relativi a tali spese è un’attività che l’Alleanza Atlantica svolge da sempre; a segnare una sorta di spartiacque rispetto alla sua rilevanza ha però provveduto il “North Atlantic Council” del settembre 2014.
E’ infatti in quell’occasione che i Capi di Stato e di Governo affrontano con decisione la questione delle risorse destinate al comparto, sancendo alcuni principi fondamentali:
I Paesi che soddisfano già le linee guida della NATO, spendendo almeno il 2% del PIL nella Difesa, dovranno impegnarsi a continuare su questa strada.
Coloro i quali invece non raggiungono ancora tale obiettivo dovranno impegnarsi a: interrompere ogni ulteriore diminuzione delle spese per la difesa; mirare ad aumentarle in termini reali con la crescita del PIL; muoversi verso le linee guida del 2% entro un decennio.
Un analogo ragionamento è stato poi svolto sulla parte di risorse che, nell’ambito dei budget della Difesa dei singoli Paesi, sono destinate all’acquisizione dei cosiddetti “Major Equipment”; di fatto la somma di quanto destinato all’acquisizione dei sistemi d‘arma più quanto dedicato a Ricerca & Sviluppo. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2019/04/le-spese-per-la-difesa-in-ambito-nato/