Roma, 19 Ott 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Battaglia – La preoccupazione del generale Rosso è legata anche al deterioramento del contesto geopolitico globale, sempre più imprevedibile e volatile. (Segue articolo). – “Nel 2030 avremo in tutto 150 velivoli da combattimento”. È l’allarme lanciato dal capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale Alberto Rosso, nell’intervista uscita questa mattina sulle colonne de La Repubblica, sottolineando come le necessità di garantire una difesa di qualità del Paese dipenda anche dal numero di assetti che la Forza armata può mettere in campo.
Secondo i numeri forniti da Rosso 75 F-35 dovranno prendere il posto, da soli, di ben 236 caccia, mentre “quest’anno usciranno dal servizio praticamente tutti i cacciabombardieri Amx, mentre i rimanenti quaranta Tornado volano da 45 anni”, ha continuato il comandante dell’Arma azzurra. Perdere improvvisamente una fetta importante di velivoli implica necessariamente una perdita di operatività ed efficacia di intervento.
MENO AEREI MA PIÙ SFIDE. La preoccupazione del generale Rosso è legata anche al deterioramento del contesto geopolitico globale, sempre più imprevedibile e volatile: “Quando sono state prese queste decisioni – ha spiegato il generale – lo scenario internazionale era diverso, senza le tensioni a cui assistiamo”. Il ritiro dall’Afghanistan, l’intensificarsi della competizione globale tra Stati Uniti e Cina e l’assertività mostrata da diversi attori ai fianchi orientali e meridionali dello spazio euro-atlantico, sono tutte sfide che richiedono un impegno costante da parte della Difesa, e in particolare degli assetti aeronautici, indispensabili per qualunque tipo di operazione. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2021/10/piu-sfide-pochi-aerei-generale-rosso/