Roma, 25 settembre 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La riforma del merito voluta dal ministro della pubblica amministrazione premia i precari che dopo 9 anni diventano dirigenti.
Formazione e merito
Dal tema salariale dipende la capacità della Pa di attrarre i talenti. «Abbiamo assunto 350 mila persone tra il 2023 e il 2024, la metà dei neo assunti ha meno di 40 anni, così abbiamo riportato l’età media degli statali sotto i 50 anni. Ma gli stipendi, da soli, non bastano a favorire il “rimpolpamento” del capitale umano pubblico. Formazione e merito sono altrettanto importanti», ha spiegato il ministro Paolo Zangrillo. «Stiamo lavorando su un disegno di legge – ha aggiunto Zangrillo – che entro 10 giorni approderà in Parlamento e che permetterà la crescita di carriera nella Pa grazie all’impegno profuso all’interno delle amministrazioni». La Pa fin qui si è occupata del tema del merito in modo “distratto”, ha precisato il ministro. Risultato? Il 98 per cento dei dipendenti viene valutato come eccellente. «Ecco perché stiamo costruendo dei meccanismi che favoriscano il senso di appartenenza delle persone che lavorano nel pubblico. La Pa è un’organizzazione di 3,4 milioni di persone, talmente grande da far sentire “invisibile” chi ne fa parte.
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