Passo Coe (Folgaria): Gli undici anni di Base Tuono

Trento, 30 Set 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Alberto Folgheraiter – La Nato a passo Coe. Nel 1966 fu aperta la base missilistica, che, a dispetto delle credenze, non ospitò mai testate nucleari. Segue. – Le cicatrici della “guerra fredda” sono celate da un avvallamento sul limitare della piana di passo Coe, fra Trentino e Veneto. Né bastano il laghetto artificiale, allestito per la neve programmata delle piste da sci, e la brezza di un’estate prolungata a far dimenticare i venti di guerra che, per mezzo secolo almeno, tennero l’Europa col fiato sospeso

La porta di Malga Zonta. La baita, che è il museo di malga Zonta, memoriale di quella mattanza (17 morti) consumata dai nazisti la notte del 12 agosto 1944, fa da porta d’ingresso all’ultimo testimone dell’incubo. Una base militare, oggi museo.

Sulla rampa di lancio svettano tre missili rivolti verso il cielo d’oriente, oltre quella “cortina di ferro” della diffidenza fra i due blocchi (Stati Uniti e Unione Sovietica) i quali, nel 1945, piegarono la Germania dei nazisti e i loro alleati.

In una calda domenica di settembre, i cartelli all’ingresso rievocano quella “pace armata” che per molti anni fu di gelo. Prima di una distensione lunga e faticosa.

Il “museo della pace”. Il giornalista Maurizio Struffi (1948), folgaretano, è il direttore-ideatore di questo “museo della pace” puntellata dalla deterrenza nucleare.

«Chi viene qui, e sono oltre ventimila persone l’anno, chiede che cosa fu la “guerra fredda” e che a cosa servirono questi missili in postazione, oggi come allora, sulla rampa di lancio. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/gli-undici-anni-di-base-tuono-dalla-guerra-fredda-a-museo-della-pace-1.2435499

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