Roma, 3 settembre 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La riforma delle pensioni per il 2025 trova difficoltà dovute ai vincoli europei e una manovra che ha pochi spazi per attuare una riforma adeguata.
Le radici della crisi pensionistica italiana
Le difficoltà nell’attuazione di una riforma pensionistica sono radicate in una serie di fattori che si sono accumulati nel tempo. In primo luogo, la struttura demografica italiana sta evolvendo verso un invecchiamento progressivo della popolazione, con un numero sempre crescente di pensionati rispetto ai lavoratori attivi. Questo squilibrio demografico esercita una pressione significativa sul sistema previdenziale, già gravato da un elevato debito pubblico e da un tasso di crescita economica stagnante.
Il sistema pensionistico italiano è stato riformato più volte negli ultimi decenni, ma molte di queste riforme sono state parziali e spesso motivate da esigenze di breve termine piuttosto che da una visione strategica di lungo periodo. Si pensi ad esempio a Quota 100, Quota 102 e da ultimo Quota 103 (pensione anticipata flessibile).
La necessità di garantire un adeguato livello di reddito ai pensionati si scontra con la sostenibilità finanziaria del sistema, che dipende dalle entrate contributive dei lavoratori attivi. Con una base contributiva che si restringe, la sostenibilità del sistema diventa sempre più precaria.
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