Roma, 28 novembre 2014 – Si pubblica l’Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01357, nonché la relativa risposta, inerente il trattamento economico di missione per i delegati della Rappresentanza Militare nell’anno 2013.
Per non appesantire l’argomento si rimanda direttamente alla lettura degli atti parlamentari, non senza anticipare la conferma che “per i nemici le leggi si applicano per gli amici si interpretano”.
Buona lettura!
Antonio De Muro
Legislatura 17ª
Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01357 (in Commissione difesa)
pubblicato il 28 ottobre 2014, nella seduta n. 340
MARTON e SANTANGELO (M5S) – Al Ministro della difesa.
Premesso che:
il sito web “forzearmate” in data 16 maggio 2014 ha pubblicato un articolo dal titolo «L’Istituto dell’aggregazione in caserma non è applicato ai delegati del Co.Ce.R. (usufruiscono ancora di ristorante e albergo pagato o in alternativa della “forfettaria” da 110 euro nette al giorno esente da tassazione)»;
nel testo si legge: «Il personale delle amministrazioni statali che per motivi di servizio sia comandato in missione fuori della sede ordinaria di impiego, all’interno del territorio nazionale, è tenuto a fruire, per il vitto e l’alloggio, delle apposite strutture delle amministrazioni di appartenenza, ove esistenti e disponibili. Questo ha stabilito l’articolo 4, comma 98, della legge 12 novembre 2011, n. 183 e rimarcato dal Segretariato generale della difesa e Direzione nazionale degli armamenti con la direttiva di prot. n. M_D GSGDDNA n. 0009832 del 15.2.2012. Tutto risolto con questa norma di legge? Pare proprio di no! La condotta dei dicasteri era stata stigmatizzata già la scorsa legislatura dall’on. Maurizio Turco (primo firmatario) nell’interrogazione a risposta scritta n. 4-04614, nella seduta n. 234 della Camera dei deputati, datata 19.10.2009. Nella risposta il Ministro della difesa, Giampaolo Di Paola, infatti, riportava che «La problematica del trattamento economico di missione per i delegati della rappresentanza militare (…) è stata anche oggetto dei lavori di uno specifico tavolo tecnico interforze, al termine del quale è emerso che qualsiasi iniziativa volta a modificare, anche parzialmente, l’attuale sistema potrebbe suscitare sensibilità da parte dei componenti del CoCeR (…) si è ritenuto di non far ricorso all’istituto dell’aggregazione (e quindi alle strutture logistiche della Difesa) esclusivamente per il personale delegato CoCeR e limitatamente ai periodi di missione per impegni consiliari nella capitale; ciò in considerazione della tipologia delle attività normalmente svolte, nonché delle peculiari caratteristiche della città di Roma, ivi compresa la dispersione e la diversità di disponibilità sul territorio di strutture militari idonee per l’accasermamento. Tale trattamento differenziato rispetto al restante personale, ivi compreso quello dei consigli di base ed intermedi di rappresentanza, si è reso necessario anche in ragione delle particolari caratteristiche degli impegni consiliari con i diversi organismi dello Stato e per le peculiari attività istituzionali del Consiglio centrale stesso, intense, continuative e protratte nel tempo, nonché per garantire la necessaria omogeneità di trattamento tra i membri del CoCeR interforze; tanto che, in caso di missione per riunioni svolte in località nazionali diverse da Roma, e sempreché vi sia la disponibilità d’idonee strutture logistiche della Difesa, anche per i delegati CoCeR si fa ricorso all’aggregazione»;
continua l’articolo: «In questa legislatura il sen. Bruno Marton (primo firmatario), nell’ambito delle procedure informative, stigmatizza nuovamente la condotta dei dicasteri, con l’interrogazione a risposta orale in Commissione difesa n. 3-00904, nella seduta 231 del 16.4.2014, alla luce anche della sopravvenuta norma citata (…) Il Sottosegretario della Difesa, on. Domenico Rossi, al fine di fornire riscontro alla legittima richiesta di informazioni del sen. Bruno Marton, riepiloga gli oneri di missione dei delegati della rappresentanza per l’anno 2012 e non come richiesto per l’anno 2013 – a similitudine di quanto avvenuto con l’atto di sindacato ispettivo del deputato Maurizio Turco per l’anno 2011 – nelle more della chiusura della contabilità per l’esercizio finanziario 2013 stimata entro il prossimo mese di giugno (…) Dal confronto dei prospetti riepilogativi emerge chiaramente che l’istituto giuridico dell’aggregazione obbligatoria sia clamorosamente disatteso quasi esclusivamente per i delegati del CoCeR. E’ forse il caso di citare la locuzione di Giovanni Giolitti: “per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”? “»,
si chiede di sapere:
quale sia stata la spesa erariale complessiva, in occasione delle missioni nazionali nel 2013, per singola forza di polizia ad ordinamento militare e per singola forza armata relativamente ai delegati dei consigli di rappresentanza, suddivisa per i livelli di base, intermedio e centrale, nell’ipotesi in cui sia stato disposto il cosiddetto trattamento di accasermamento (fruizione del vitto e dell’alloggio in apposite strutture dell’amministrazione), ma anche nel caso in cui sia stato disposto il trattamento ordinario di missione o alternativo;
quale sia stato il trattamento di missione applicato ai delegati del CoCeR (Consiglio centrale di rappresentanza) in vigenza della norma di legge richiamata nell’articolo;
quante siano le strutture militari ricettive nella sede di Roma e quale sia la disponibilità di accoglienza.
Legislatura 17ª
Risposta all’Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01357 (in Commissione difesa)
svolto il 26 novembre 2014, nella seduta n. 103
Il sottosegretario alla difesa Gioacchino ALFANO risponde all’interrogazione n. 3-01357, dei senatori Marton e Santangelo, relativa al trattamento economico di missione per i delegati della rappresentanza militare nel 2013, dando innanzitutto conto di un prospetto riepilogativo – relativo all’anno 2013 – delle spese sostenute per gli organi della rappresentanza militare, distribuito ai commissari e recante i dati che seguono:
– per quanto concerne l’Esercito sono stati impegnati 358.447 euro per il trattamento ordinario di missione dei COCER, 97.696 euro per il vitto e l’alloggio ed il trattamento ordinario di missione dei COIR e 49.248 euro per il vitto e l’alloggio delle rappresentanze COBAR, per un totale di 505.391 euro;
– in ordine alla Marina militare sono stati spesi 161.810 euro per il trattamento ordinario di missione dei COCER, 28.112 euro per il vitto e l’alloggio ed il trattamento ordinario di missione dei COIR e 5.623 euro per il vitto e l’alloggio delle rappresentanze COBAR, per un totale di 195.545 euro;
– i costi sostenuti dall’Aeronautica militare ammontano quindi a 92.640 euro per il trattamento ordinario di missione dei COCER, 70.950 euro per il vitto e l’alloggio ed il trattamento ordinario di missione dei COIR e 2.197 euro per il vitto e l’alloggio delle rappresentanze COBAR, per un totale di 165.787 euro;
– per quanto concerne l’Arma dei carabinieri sono stati impegnati 364.412 euro per il trattamento ordinario di missione dei COCER, 320.615 euro per il vitto e l’alloggio ed il trattamento ordinario di missione dei COIR e 1.254.627 euro per il vitto e l’alloggio delle rappresentanze COBAR, per un totale di 1.939.654 euro;
– relativamente alla Guardia di finanza risultano spesi 170.833 euro per il trattamento ordinario di missione dei COCER, 90.225 euro per il vitto e l’alloggio ed il trattamento ordinario di missione dei COIR e 163.110 euro per il vitto e l’alloggio delle rappresentanze COBAR, per un totale di 424.168 euro. La somma totale ammonta a 3.230.545 euro.
Per quanto riguarda, invece, il quesito relativo al trattamento di missione applicato ai delegati del COCER in vigenza della norma di legge richiamata, il Sottosegretario evidenzia come i chiarimenti all’interrogazione a risposta scritta citata dagli interroganti furono resi quando la legge n. 183 del 2011 era già in vigore da circa due mesi. A seguito di tale normativa, che è di riferimento per tutta la Pubblica amministrazione, lo Stato maggiore della Difesa aveva poi emanato, nel novembre 2012, una direttiva per uniformare le disposizioni applicative delle Forze armate, dell’Arma dei carabinieri e della Direzione generale per il personale civile, che, nel ribadire che il personale in missione è tenuto a fruire delle strutture dell’amministrazione per il vitto e l’alloggio, descrive inoltre le caratteristiche che tali strutture logistiche devono necessariamente avere per essere comparabili a quelle delle strutture ricettive civili. Qualora non siano disponibili, l’autorità che dispone l’invio del personale in missione può poi prevedere il ricorso al sistema di rimborso delle spese sostenute, nei limiti previsti dalla legge, ovvero al rimborso forfettario, provvedendo ad illustrarne le motivazioni sul foglio di viaggio degli interessati. In applicazione della predetta direttiva le Forze armate, tenuto conto che soltanto due di esse, Esercito ed Aeronautica, avevano sufficiente disponibilità di strutture aventi i previsti requisiti, hanno quindi CONSENTITO A TUTTI DI POTER OPTARE per l’una o per l’altra soluzione (ndr eludendo il tassativo imposto dalla legge dello Stato). In caso di trasferte in località diversa da Roma in servizio isolato ovvero in attività non collegiale, il personale viene normalmente accasermato in strutture logistiche che hanno i necessari requisiti, trattandosi di poche unità.
Per quanto concerne le strutture militari ricettive nella sede di Roma, precisa poi che, oltre agli alloggi di servizio collettivo, quelli aventi requisiti idonei presenti in tutte o quasi le grosse caserme sono 165 dell’Esercito, 10 della Marina e 257 dell’Aeronautica. Tali strutture sono prioritariamente asservite alle esigenze alloggiative del personale celibe accasermato in servizio a Roma o per quello di passaggio per motivi di servizio (ad esempio, tale ultima tipologia di alloggi viene resa disponibile, tra l’altro, ai familiari del personale bisognoso di assistenza sanitaria con lunga degenza nella sede di Roma).
L’ammontare della spesa per missioni non operative né addestrative sul territorio nazionale è problematica posta anche all’attenzione della task force interna nominata dal Ministro sulla spending review, al fine di pervenire ad ulteriori significative riduzioni di spesa.
Il senatore MARTON, preso atto anche del prospetto integrativo fornito dal rappresentante del Governo, si dichiara parzialmente soddisfatto per aver ricevuto delucidazioni, ma insoddisfatto sul contenuto delle stesse.