Roma, 11 Feb 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Paolo Ballanti – Di seguito tutto sulla Legge 104. Segue. – La guida completa ai permessi 104. I lavoratori disabili o i familiari di persona con handicap grave hanno necessità di assentarsi dal lavoro per prestare assistenza o dedicarsi ai necessari trattamenti sanitari.
La normativa interviene riconoscendo ore o giorni di permesso totalmente a carico dell’INPS, altrimenti non retribuiti dall’azienda.
La legge in questione è la Legge 104 del 1992 e i permessi spettano, oltre ai disabili stessi, a genitori, coniuge e parenti entro il secondo grado dell’assistito.
Nelle righe che seguono cercheremo di fare una panoramica completa dei permessi 104, rispondendo alle domande e ai dubbi più frequenti.
Permessi 104: chi può chiederli. La legge n. 104/92 introduce permessi retribuiti in favore dei familiari della persona disabile che presenti una minorazione fisica, psichica o sensoriale con le caratteristiche della gravità, tale da rendere necessaria un’assistenza permanente, globale e continuativa.
I permessi spettano nel limite di 3 giorni al mese (anche continuativi) in favore di: Genitori (anche se adottivi o affidatari); Coniuge (o parte dell’unione civile); Convivente; Parenti e affini entro il 2° grado.
Il diritto ai permessi si estende ai parenti o affini entro il 3° grado se i genitori, il coniuge, la parte dell’unione civile o il convivente hanno compito 65 anni di età ovvero sono anch’essi affetti da patologie invalidanti a carattere permanente, sono deceduti o mancanti.
In alternativa ai 3 giorni mensili, i genitori del figlio disabile di età inferiore ai 3 anni possono scegliere: Di prolungare il congedo parentale fino a 3 anni (da godere entro i 12 anni); Di fruire di 2 ore di permesso giornaliero. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.leggioggi.it/2020/02/07/permessi-104-la-guida-completa-allagevolazione/
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