Roma, 07 Mag 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Ettore Maria Colombo – I ministri Trenta, Grillo, Tria e Toninelli sempre più traballanti. Seguiamo. – Un nuovo ministro all’Economia, al posto di Tria. Un nuovo ministro alle Infrastrutture, al posto di Toninelli. Un nuovo ministro alla Difesa, al posto della Trenta.
Ma anche, forse, nuovi ministri alla Salute, alla Cultura, alla Famiglia. «Se tutto va bene, ne usciamo con un bel rimpasto…». Sospira il colonnello leghista, nel dirlo. La prospettiva di una crisi di governo che porti diritta alle elezioni anticipate non è scampata, anzi.
Ma, a questo punto, nella continua lite quotidiana tra Salvini e Di Maio, Lega e M5S, il semplice rimpasto potrebbe essere la scelta più indolore.
Va premessa una considerazione su Mattarella. Se subito dopo le europee Lega e M5S chiedessero di fare quella che, nella vituperata Prima Repubblica, si chiamava ‘verifica di governo’, il giro di valzer di poltrone non passerebbe indenne agli occhi del Quirinale.
Infatti, se il cambio non dovesse riguardare la semplice sostituzione di qualche sottosegretario (al netto di Siri) e un nuovo titolare degli Affari europei (casella affidata all’interim di Conte) ma dovesse investire più ministeri, il Colle chiederebbe ai due leader di dare vita a un vero Conte 2. Esecutivo cui Mattarella chiederebbe, forse, orizzonti temporali diversi rispetto la fine naturale della legislatura.
Ma che si tratti di un rimpasto stretto o di un rimpastone, quali sono le caselle che i due partiti vorranno sostituire? Dipenderà dai rapporti di forza alle Europee. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.quotidiano.net/politica/governo-news-1.4575466