Roma, 01 Feb 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Alessio Ribaudo – In Italia è stata formata una squadra di «cacciatori» che in 20 secondi deve sventare la minaccia aerea. (Segue articolo). – Immaginate d’infilare la mano in tasca, prendere lo smartphone e leggere un messaggio o una e-mail: a occhio e croce servono 20 secondi.
È lo stesso tempo che, fra le strade di una città qualunque italiana, hanno a disposizione i soldati dell’Esercito per intercettare e neutralizzare un attacco terroristico condotto con droni. I mini e micro aerei a pilotaggio remoto (Apr) oggi in commercio, sono assolutamente legali, sono molto utili non solo per chi l’hobby del volo o della fotografia ma anche per tutelare la nostra sicurezza.
Però, basta fare un giro in Rete o sul dark web per capire come siano oggetto di studio da parte di malintenzionati che, addirittura, hanno scritto manuali e girato video su come si possono modificare e trasformare in oggetti per compiere attentati terroristici e seminare paura.
Infatti, gli Apr hanno alcune caratteristiche appetite dai criminali per colpire obiettivi sensibili. Innanzitutto, possono volare velocemente a bassissima quota, senza essere captati dai radar aerei.
Poi, sono silenziosi visto che producono, al massimo, un ronzio simile a un calabrone. Inoltre, alcuni sono così piccoli che stanno sul palmo di una mano e sono difficili da vedere a occhio nudo se non si è a pochi metri da loro. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.corriere.it/speciale/cronache/2021/squadra-antidrone/?cmpid=tbd_3009b738Yc&fbclid=IwAR1wpsnzuXxOHU5ZkoybHLPw9zChlzH2R4O51_vrIitM6luHXNVnCJodRKQ