Riforma pensioni: la “quota 100 light”, di cosa si tratta

Roma, 07 Set 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Charlotte Matteini – L’esecutivo potrebbe prevedere un’età minima pensionabile pari a 64 anni. Segue. – Come più volte ribadito sia da Matteo Salvini che da Luigi Di Maio, la priorità del governo è il superamento della riforma Fornero.

La Lega punta all’introduzione della cosiddetta “quota 100”, ovvero di consentire ai contribuenti di poter andare in pensione quando la somma dell’età anagrafica e degli anni contributivi versati raggiunge almeno il numero 100.

Al momento non è ancora stato predisposto un puntuale testo di legge a riguardo, ma nel contratto di governo siglato a giugno da Lega e Movimento 5 Stelle si prevedeva “l’impegno a provvedere all’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti dalla riforma delle pensioni cd. ‘Fornero’, stanziando 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse. In particolare daremo fin da subito la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenuto altresì conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti”.

Il governo prevede dunque un costo per la riforma pari a 5 miliardi di euro circa, ma secondo l’Inps presieduta da Tito Boeri rispristinare le pensioni di anzianità significherebbe “ridurre il reddito netto dei lavoratori in quanto avremmo non solo più pensionati ma anche meno lavoratori, ciascuno dei quali con un fardello ben più pesante sulle proprie spalle”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.fanpage.it/riforma-pensioni-per-il-2019-il-governo-studia-la-quota-100-light-ecco-di-cosa-si-tratta/

 

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