Roma, 19 giugno 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La sanità italiana vive un periodo di profonda crisi, eppure una volta l’assistenza sanitaria italiana era la migliore al mondo, oggi costretti a medicare lavoratori.
La realtà è impietosa: le statistiche dicono che in Italia mancano 70 mila infermieri e se aggiungiamo a questo dato la carenza di medici, si supera agevolmente quota 80 mila (solo nel settore dei medici di famiglia, secondo la Fondazione Gimbe, ne mancano all’appello quasi 3.200). Si tratta di una situazione ormai ben conosciuta e di difficile soluzione, perché allo scarso appeal dei corsi universitari triennali, sempre più disertati dagli studenti, si aggiunge la fuga dei professionisti già formati e con anni di esperienza alle spalle, che scelgono di andare a lavorare all’estero.
Secondo i dati OCSE, tra il 2019 e il 2021 (ultime cifre disponibili), hanno lasciato l’Italia 15.109 infermieri e 21.397 medici (somma che non tiene conto di questa particolare immigrazione verso la Germania, dove secondo altre stime, lavorerebbero ora circa 2.700 infermieri italiani). Si tratta di un fenomeno che sta raggiungendo le dimensioni di un esodo biblico, ma per fortuna governo e amministrazioni locali hanno già la soluzione in tasca: introdurre il caporalato. Andare cioè nei paesi dove il potere d’acquisto è ai minimi e offrire a infermieri e medici locali i posti “che gli italiani non vogliono più”. Che è né più né meno la frase con cui si giustificano gli imprenditori agricoli che chiamano a raccolta i disperati della terra per fargli raccogliere i loro prodotti a due o tre euro l’ora.
Continua la lettura seguendo il link >>> : https://www.pamagazine.it/sanita-lassurdo-piano-per-sostituire-infermieri-italiani-con-indiani-e-sudamericani/