Roma, 18 Set 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Mauro Indelicato – Gli sbarchi non si fermano e le Ong continuano a fare la spola con l’Italia. Seguiamo. – Nel 1997 l’allora governo Prodi I ha istituito un blocco navale lungo il canale d’Otranto per impedire nuovi sbarchi provenienti dall’Albania.
Un caso preso spesso come esempio anche negli ultimi mesi caratterizzati da un massiccio esodo di migranti dal nord Africa: da più parti, politiche e non, la possibilità di un blocco navale è stata proposta come soluzione al sempre più imponente flusso migratorio.
“Ma in Albania erano altri tempi. E poi il governo albanese era d’accordo nel fermare la fuga in massa dei migranti”: ad esprimere questa considerazione è stato, intervistato su La Verità, Fabio Mini.
Si tratta dell’ex capo di Stato Maggiore del Comando Nato per il Sud Europa, il quale è stato sentito dal giornalista Aldo Forbice assieme a Vincenzo Santo, ex capo di Stato maggiore delle forze Nato in Afghanistan, e Ferdinando Sanfelice di Montefeltro, ex capo di Stato Maggiore della Marina. Tutti e tra hanno concordato su un punto: oggi il blocco navale non si può attuare.
E questo anche al netto delle considerazioni politiche riguardanti l’attuale esecutivo, non certo incline a prendere in considerazione una soluzione così drastica.
Il perché lo ha spiegato lo stesso Fabio Mini: “Se una nave italiana assaltasse una nave straniera (anche delle Ong), fuori delle nostre acque territoriali – si legge nelle sue dichiarazioni – verremmo accusati di atti di pirateria e quindi finiremmo sotto processo. Lo stesso vale per un elicottero che atterrasse su una nave straniera”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilgiornale.it/news/politica/cordone-navi-scoraggiare-partenze-ecco-litalia-pu-arginare-i-1890626.html