Roma, 10 Set 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Lo scafo della Marina argentina era scomparso dai radar il 22 novembre scorso con 44 persone a bordo. (Segue articolo). – Si ricomincia a cercare nell’Atlantico, con la speranza di trovare qualche traccia che possa condurre ai resti dell’Ara San Juan, il sottomarino della Marina militare argentina scomparso dai radar il 15 novembre dello scorso anno con le sue 44 persone a bordo, tutti membri dell’equipaggio.
Mesi e mesi di indagini infruttuose, di segnali rivelatisi false piste, speranze disilluse e dolore che, ora, dovranno trovare risposta in un lavoro accurato che possa permettere perlomeno di recuperare lo scafo e dare dignità ai resti dei suoi occupanti.
Delle ricerche si occuperà l’ultramoderna nave norvegese Seabed Constructor, partita dal porto argentino di Comodoro Rivadavia per cercare di rintracciare in un punto imprecisato dell’Oceano Atlantico il relitto del sottomarino militare.
Otto droni subacquei. A riferire l’inizio ufficiale della missione è stata Radio Mitre di Buenos Aires. Come spiegato in onda dal ministro della Difesa argentino, Oscar Aguad, la missione è stata organizzata dalla società americana Ocean Infinity che ha vinto una gara con un’altra società statunitense, per un costo di 7,5 milioni di dollari (i quali verranno pagati solo se il relitto sarà trovato entro 120 giorni).
Il bastimento norvegese sarà dotato di potenti mezzi e macchinari per cercare di individuare il San Juan, fra i quali otto droni subacquei capaci di navigare fino a 6 mila metri di profondità con una autonomia ogni volta di 45 ore. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.interris.it/esteri/ripartono-le-ricerche-del-san-juan