Roma, 9 settembre 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Presso la scuola Marescialli di Viterbo i nuovi tirocinanti sono stati pressati durante il periodo di addestramento introduttivo, da qui il dubbio sui metodi utilizzati.
Chi non ricorda negli anni 80 e 90, nella SSAM di Caserta da Allievi Sottufficiali dopo una giornata intera a marciare, costretti la sera tardi a stare sugli attenti per ore davanti alle camerate prima di dormire, mentre gli scelti di sezione sbraitavano ritirando il pass a quelli esausti che cedevano chiudendo gli occhi?
Oppure di aver fatto la prima doccia di appena quaranta secondi, dopo dodici giorni di marcia quando le temperature erano ancora alte?
Che dire dei bagni senza le porte con gli allievi in coda a guardare quelli posati sulle turche?
I litigi per accaparrarsi 8-10 maccheroni o una mozzarella in più sul piatto?
L’obbligo di correre sulle scale?
Ebbene, dopo oltre 40 anni, purtroppo, qualcuno, forse, vorrebbe far rinascere quella becera filosofia addestrativa, che noi “anziani” credevamo seppellita.
Questo sindacato ha appreso talune notizie riguardanti gli aspiranti Allievi Marescialli che hanno in questi ultimi mesi frequentato il tirocinio presso la Scuola Marescialli di Viterbo, notizie che, se confermate, farebbero emergere “prassi” inammissibili che, a nostro avviso, ledono profondamente le libertà individuali la loro sicurezza e, non ultimo per importanza, le basi etiche su cui si basa o dovrebbe basarsi, la Forza Armata, per non tacere degli effetti sulla predisposizione mentale di chi dovrà svolgere un ruolo direttivo o dirigenziale del personale.
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