Sfide ciclistiche: L’everesting del Colonnello Carlo Calcagni

Roma, 14 Ott 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Gian Luca Gasca – In questo caso l’everesting non è solo un record, ma una sfida alla ricerca della vita. Segue. – Lo scorso 2 giugno ha portato a compimento il suo everesting, sfida ciclistica in cui un atleta affronta consecutivamente più e più volte la salita di una data cima fino ad accumulare un dislivello positivo pari a quello della più alta montagna del mondo.

Nulla di nuovo, lo fanno (o almeno ci provano) in tanti negli ultimi tempi. La notizia diventa interessante quando si scopre che a portare a termine l’everesting10k, versione in cui bisogna superare un dislivello di 10mila metri, in 11 ore e 21 minuti (in 293km), è stato il Colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni che entra così a pieno titolo nella hall of fame dell’Everesting.

Carlo, classe 1968, oggi è un atleta del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa. Si potrebbe quasi dire che il ciclismo sia il suo lavoro, ma non è sempre stato così. Arruolatosi l’8 gennaio 1988 Calcagni inizia la sua carriera come paracadutista per poi diventare, nei primi anni Novanta pilota di elicotteri dell’Esercito.

Ha assolto al suo dovere in diverse missioni poi, nel 1996, viene inviato in Bosnia ed Erzegovina. Serve un pilota di supporto per il contingente italiano. Tra i suoi compiti anche l’evacuazione medico-sanitaria, che lo porta a recuperare feriti e morti.

Nel frattempo qualcosa succede. Nell’aria si annida un nemico invisibile, più temibile delle bombe e dei proiettili. Qualche anno dopo Carlo si ammala e la sua vita cambia per sempre, diventa una lotta per la sopravvivenza. Ma non solo. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.montagna.tv/168180/leveresting-del-colonnello-carlo-calcagni-una-sfida-contro-un-nemico-invisibile/

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