Siria: un batter di ciglia le polemiche sull’uso delle basi italiane

Roma, 21 Apr 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Salvo Barbagallo – L’attacco missilistico a Damasco condotto da Stati Uniti d’America, Gran Bretagna e Francia è passato in archivio, già dimenticato (almeno apparentemente) dai mass media nazionali, impegnati (per il momento) a seguire le consultazioni fra le coalizioni politiche dirette dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel tentativo di dare un Governo all’Italia. Cancellata (o quasi) anche la questione dell’uso di armi chimiche sulla popolazione inerme da parte di Assad, ignorata (a quanto si riscontra) anche la fine (?) del generale libico Khalifa Belqasim Haftar comandante delle forze armate che fanno capo al Parlamento di Tobruk, la cui morte si fa risalire al 14 aprile scorso, ma le cui “vere” modalità si ignorano. Argomenti che messi assieme forniscono un quadro nebuloso di quanto stia realmente accadendo nelle sponde a Sud del Mediterraneo, cioè a quattro passi da Casa nostra. Troppo impegnati i governanti la Sicilia (a fare cosa, non si comprende bene) per occuparsi (o preoccuparsi) di problematiche “internazionali” che vengono scaricate a livelli più alti (sempre per delega, opportunistica), dimenticando (coscientemente?) che la Sicilia (volente o nolente, direttamente o indirettamente) è impelagata fino alla radice dei capelli da anni avendo sul suo territorio installazioni militari di natura bellica straniere (quelle degli USA) in forma operativa “autonoma”. Le rassicurazioni del premier (uscente) Paolo Gentiloni che non c’è stato uso delle basi italiani per l’attacco alla Siria probabilmente hanno rassicurato solo chi voleva essere “rassicurato” da una dichiarazione ufficiale, ma quanti conoscono (se pur in forma minima ed estremamente marginale) cosa rappresentano concretamente le installazioni a Stelle e Strisce di certo (ma possiamo anche essere in errore…) sono rimasti scettici e non convinti. Da Sigonella ad Augusta gli apparati di guerra statunitensi operano quotidianamente, anche se le “missioni” non sono note.  L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.lavocedellisola.it/2018/04/siria-un-batter-di-ciglia-le-polemiche-sulluso-delle-basi-italiane/

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