Genova, 24 Ago 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giorgio Groppo – “Per i fatti di Genova, attendo che la giustizia faccia il suo corso e si esprima prima di farmi un giudizio”. Segue. – Sono allibito dai fatti di Genova e da come viene strumentalizzato il crollo del ponte Morandi. Un tempo ci si riuniva nelle disgrazie e si lavorava insieme, mentre la politica di oggi calpesta tutto, anche il dolore. Una società politica che sostituisce la coesione con il rancore non può avere futuro e mi vengono in mente i memorabili versi di Ungaretti: “Cessate di uccidere i morti, non gridate più, non gridate”.
Di Maio ha violato il silenzio in merito alle cose da fare e che competono al suo Ministero (i nodi ritorneranno al pettine a settembre, ad iniziare dall’Ilva), senza aspettare di conoscere le cause del crollo e prima ancora di rivolgere un pensiero alle vittime che erano ancora sotto i blocchi di cemento.
Si è sostituito alla giustizia, affermando che la convenzione con Autostrade andava revocata e precisando che loro (i grillini) non avevano mai preso soldi da Benetton, affermazione intelligente ma non intelligentissima, perché se è così, per coerenza, non potrebbero stare al Governo con chi invece, legittimamente, il contributo lo ha preso.
Erano contrari alla bretella della Gronda e per giustificarsi ha affermato che avevano fatto opposizione in quanto, rivolgendosi ad Autostrade, questi gli avevano detto che il ponte sarebbe durato 100 anni, ma come? Ho sentito bene? Si sono fidati allora di quelli che condannano oggi? L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.cuneocronaca.it/tutti-ad-applaudire-i-vigili-del-fuoco-a-genova-ma-nessuno-che-pensi-veramente-a-loro