Milano, 11 Apr 2015 – di Giuseppe Guastella –
Quattro ingressi, tre dei quali dotati di un metal detector e di un apparecchiatura a «raggi x» per le borse, vedono transitare ogni giorno un flusso stimato in cinquemila persone, tanti quanti gli abitanti di una piccola cittadina italiana, che in un via vai continuo affollano una struttura pensata negli anni Venti per sopportare un carico giudiziario enormemente inferiore. A controllare questa marea di gente, in cui non mancano certo persone poco raccomandabili, ci sono appena 16 guardie giurate per turno, di cui solo alcune armate. A Claudio Giardiello, che in tasca aveva una pistola, è bastato un tesserino falso per bucare con una tragica facilità questo sistema di sicurezza minimalista, uccidere tre persone, ferirne altre due ed uscire indisturbato dopo aver sparato qualcosa come 13 colpi di pistola in ben tre diverse zone del Palazzo di Giustizia di Milano. L’articolo prosegue qui >>> http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_aprile_10/sparatoria-tribunale-milano-come-potuto-succedere-4dde8c9e-df3d-11e4-9755-7346caf2920e.shtml