Storia: Il recupero del sottomarino nucleare sovietico K-129. Una delle ricerche subacquee più misteriose della guerra fredda

Roma, 09 Feb 2022 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Andrea Mucedola – Il K-129 risultava adagiato sul lato di dritta ad una profondità di circa 5000 metri e presentava uno squarcio dietro la torretta, forse provocato da un’esplosione. (Segue articolo). – La storia iniziò nel marzo del 1968 quando un sottomarino convenzionale sovietico classe Golf ebbe un incidente durante una missione di pattugliamento nell’Oceano Pacifico, circa 1900 miglia nautiche a nord-ovest delle Hawaii. Il battello affondò con il suo equipaggio ed un carico di armi nucleari.

Era un battello a propulsione diesel elettrica classe Golf che, dopo aver completato con successo due missioni di deterrenza nucleare nel Pacifico nel corso del 1967, era partito il 24 febbraio 1968 per la sua terza missione…

Subito dopo aver lasciato il porto e condotte le consuete prove di immersione, il K-129 (foto apertura) comunicò alla base che tutto andava bene e che proseguiva verso la zona di operazioni. Fu il suo ultimo messaggio.

Entro la terza settimana di marzo il K-129 fu ufficialmente dichiarato disperso e venne organizzata una missione di ricerca che comprese tutte le unità aeronavali disponibili nel Pacifico. Fu proprio questa attività ad insospettire gli americani e a far pensare che forse un sottomarino russo fosse affondato da qualche parte nel Pacifico settentrionale.

Il progetto Azorian. La Marina statunitense ipotizzò quindi una mission impossible: scoprire il punto di affondamento e recuperare il sommergibile per poter esaminare le testate dei missili nucleari imbarcati e, soprattutto, accedere alle apparecchiature crittografiche al fine di decifrare i codici navali sovietici.

Attraverso i dati della rete di ascolto SOSUS fu triangolato un picco sonoro avvenuto nella zona interessata dalle ricerche dei russi. Il picco, registrato l’8 marzo, era debole e faceva quindi presupporre che fosse avvenuta un’esplosione in superficie. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.difesaonline.it/mondo-militare/ocean4future/una-delle-ricerche-subacquee-pi%C3%B9-misteriose-della-guerra-fredda-il

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