Roma, 03 Set 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Osvaldo Marchese – “Volevo che il mio futuro lavorativo fosse completamente affine al mare”. Segue. – Il suo lavoro è unico. Così come la carriera che ha scelto di intraprendere, portandolo ogni giorno a misurarsi prima con sé stesso e poi con la realtà. Lui si chiama Massimiliano, ha 28 anni ed è un sottocapo Palombaro della Marina Militare.
A lui sono affidati compiti delicati come la bonifica dei fondali da ordigni bellici e lavori subacquei a profondità proibitive.
Ciò richiede dedizione, addestramento, spirito di sacrificio e soprattutto professionalità. Perché scendere nelle profondità dei mari e disinnescare un ordigno esplosivo non è una cosa che si improvvisa; né tantomeno da fare a cuor leggero, nonostante la giovane età.
“Sono cresciuto ascoltando le storie dei miei nonni, entrambi Ufficiali della Regia Marina – racconta Massimiliano -. Ero affascinato dal mondo degli abissi, che ho imparato ad amare sin da subito”.
Quella di Massimiliano non è stata una carriera scontata: “Ho frequentato l’Istituto Nautico di Brindisi, città dove con la mia famiglia ci siamo trasferiti subito dopo la mia nascita. Volevo che il mio futuro lavorativo fosse completamente affine al mare, così a 24 anni ho partecipato al concorso VFP1 della Marina Militare.
Ho scelto di partire da marinaio semplice perché potessi essere il più operativo possibile”. La determinazione è tanta e Massimiliano risulta idoneo, ma viene selezionato per frequentare il corso di abilitazione anfibia per la Brigata Marina San Marco. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.marina.difesa.it/media-cultura/Notiziario-online/Pagine/20200831_Dal_San_Marco_al_Comsubin_storia_Massimiliano_volontario_Ferma_Prefissata.aspx