Roma, 19 Ago 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Chiara Bianchini – In questo clima hanno operato 14 vigili del fuoco italiani in missione internazionale a Beirut per valutare il rischio chimico. Segue. – Lo scorso 4 agosto un’enorme esplosione ha devastato il porto e una parte della città di Beirut, capitale del Libano. 200 le vittime, migliaia i feriti e gli sfollati, oltre agli ingenti danni subiti dagli edifici in un’area molto vasta.
Questo evento ha causato una crisi economica ed alimentare perché l’esplosione ha distrutto il porto da cui il paese riceveva la maggior parte delle risorse. A questo si sono aggiunte le manifestazioni di piazza e una pesante instabilità politica che ha portato alle dimissioni del governo libanese.
Ed è proprio in questo scenario apocalittico che, dal 5 agosto, si è trovata ad operare una squadra di 14 vigili del fuoco italiani attivata dal meccanismo europeo di protezione civile, per rispondere alla richiesta di aiuto internazionale del Libano.
Tra questi c’era Alberto Boanini, vigile del fuoco toscano, inviato a Beirut per svolgere compiti di supporto tecnico sul fronte del rischio chimico-batteriologico e per la valutazione dello stato delle strutture danneggiate.
Dopo una settimana a Beirut, il team di Vigili del Fuoco è rientrato all’aeroporto militare di Pisa su un velivolo C-130 dell’Aeronautica Militare e ha trascorso il periodo di isolamento a Firenze nella RFK International House of Human Rights di via Ghibellina, dove sono stati assistiti dai volontari della Croce Rossa. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.intoscana.it/it/articolo/vigile-del-fuoco-esplosione-beirut/