Suicidi in divisa: Un “male oscuro”

Roma, 11 Ago 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Walter Raleigh – È un male oscuro, è un male che rode, ed alla lunga, se va bene, fa appendere la divisa al chiodo. (Segue articolo). – È di un venerdì mattina come tanti la notizia dell’ennesimo suicidio di un ragazzo con le stellette; non sappiamo i perché, immaginiamo che siano tanti, troppi da sopportare per chiunque, impossibili da condividere, inimmaginabili per un’età così verde, ancora da schiudere al futuro.

Non possiamo sapere cosa davvero possa aver sofferto quel ragazzo, forse non lo sapremo mai, ed è giusto che sia così. Ma è anche vero che non è il primo, purtroppo, e che, a prescindere dall’età, il male di vivere continua a mietere vittime, a richiedere un tributo di sangue tanto più oneroso quanto inaccettabile, ed incomprensibile per chi rimane attonito a cercare di comprendere, magari assumendosi colpe nemmeno proprie.

Del militare, del resto, l’idea che se ne ha all’esterno, è quanto mai fuorviante, superficiale, mai spontanea, mai sincera.

Il nostro è un Paese che si commuove facilmente per una partita di calcio, ma altrettanto voluttuosamente cede alla risata quando un pluritatuato milionario dalle unghie smaltate definisce cani quelli che hanno scelto di indossare una divisa.

Non importa il perché, sappiamo tutti perfettamente che, da che è mondo, chi si arruola, spesso, lo fa per necessità; non scopriamo certo ora che tanti in divisa vengono dal sud, ma non per questo non hanno meno diritto ad essere rispettati per la scelta che hanno compiuto, al fianco di chi è stato spinto, almeno inizialmente, da motivazioni più ideali. Ed insistiamo sull’avverbio, inizialmente. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.difesaonline.it/evidenza/punti-di-vista/male-oscuro

 

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