Suicidi: incentivati da una maggior disponibilità di armi?

Roma, 05 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Ruggero Pettinelli – Una triste realtà ed in crescente aumento purtroppo negli ultimi anni. (Segue articolo). – Dopo la pubblicazione del rapporto del Censis sulla sicurezza, anche per l’anno 2017 si è dimostrata la tendenza che dura ormai da anni, secondo la quale a un aumento generale delle licenze di porto d’armi (in particolare della tanto temuta e vituperata licenza per Tiro a volo), non solo non corrisponde un aumento degli omicidi, ma anzi questi ultimi sono in costante diminuzione.

Con singolare tempismo, quindi, negli ultimi giorni si sono curiosamente moltiplicate le osservazioni da parte degli anti-armi secondo le quali sarebbero, quantomeno, i suicidi a essere incentivati da una maggior disponibilità di armi tra i cittadini. Il che è egualmente falso, vediamo perché.

Gli studi esistenti. A supporto della tesi degli anti-armi si citano numerosi studi condotti negli anni (anche recenti), praticamente tutti però relativi alla situazione statunitense che, per fattori culturali ancor prima che sociali, economici eccetera, non può in alcun modo essere associata a quella dei restati Paesi, sia d’Europa, sia del mondo.

Infatti, a fronte del fatto che gli Stati Uniti sono il Paese con il maggior numero di armi in rapporto ai cittadini (con una media di oltre 101 per 100 abitanti), è vero che il maggior numero di suicidi viene perpetrato con armi da fuoco (nel 60,6 per cento dei casi), ma è anche vero che gli Stati Uniti sono praticamente l’unico Paese nel quale si può osservare una tale correlazione tra metodo suicidario e numero di armi circolanti. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.armietiro.it/piu-armi-piu-suicidi-falso-anche-questo-9870

 

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