Tatuaggi: cosa prevede la legge italiana

Roma, 31 Ago 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Gritti – Uno studio dell’Università di Miami smentisce l’opinione popolare “nessuna discriminazione” ma a certe condizioni. (Segue articolo). – Esprimono parte della personalità e raccontano qualcosa di una persona, o magari invece sono soltanto un disegno, una fantasia incisa sulla pelle, il vezzo di un ragazzino desideroso di sentirsi grande.

Sono i tatuaggi e, a prescindere dall’aspetto estetico, rischiano di rappresentare un problema per accedere ad alcune professioni. Non sempre, infatti, i recruiter hanno visto di buon occhio l’inchiostro indelebile inciso sotto la pelle di un candidato. Qualcosa, però, sembra stia cambiando.

L’ultimo studio scientifico: “Nessuna discriminazione”. Tre ricercatori provenienti dall’Università di Miami e da quella di Economia dell’Australia Occidentale hanno pubblicato uno studio che smentisce l’opinione comune secondo cui un tattoo pregiudicherebbe l’ingresso nel mondo del lavoro.

La ricerca, apparsa a inizio agosto sulla rivista americana Sage Journal, “sorprendentemente non ha trovato prove empiriche di discriminazione sul lavoro, sul salario o sui guadagni nei confronti di persone con vari tipi di tatuaggi”.

Lo studio, guidato dal professor Michael French, ha preso in considerazione duemila testimonianze di persone raccolte online. I risultati, insomma, smentiscono “l’opinione popolare”, scrivono gli studiosi. Nessuna differenza, aggiunge Quartz, tra chi ne ha uno soltanto o di più.

E il successo di un colloquio di lavoro non dipende neppure dal fatto che siano visibili oppure nascosti dagli abiti.
E chi è senza tatuaggi rischia una discriminazione al contrario?

Un altro studio, condotto dal professore Chris Henle dell’Università del Colorado, ha affrontato la materia tatuaggi in maniera diversa.  L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.agi.it/cronaca/tatuaggi_discriminazione_lavoro-4319873/news/2018-08-30/

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