Catania, 25 Ott 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Cristina Bassi – In Afghanistan è diventato un eroe di guerra. Segue. – La vallata di Bala Morghab, in Afghanistan, ha poco a che vedere con le pendici dell’Etna. Non ci sono chiese e paesi, non si vede il mare. Soprattutto lì negli anni del massimo impegno militare italiano il nemico si nascondeva dietro ogni angolo.
Andrea Adorno nel Catanese, a Belpasso, è nato 38 anni fa. Ma è su una strada sterrata di Bala Morghab che è diventato un eroe di guerra. Il sergente maggiore Adorno ha salvato in battaglia, da solo e ferito, un’intera squadra di commilitoni. Per questo ha ricevuto la Medaglia d’oro al valor militare ed è il primo graduato dell’esercito in vita e in servizio attivo a vantare questo riconoscimento.
Quella dell’eroe di guerra ormai è una figura legata ai libri di storia. Oppure la si immagina dentro un film hollywoodiano. Infatti a scorrere la motivazione con cui nel 2014 Adorno ha ricevuto la medaglia dalle mani dell’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano si ha la sensazione di essere catapultati in un altro secolo.
«Nel corso dell’operazione Maashin IV, mirata a disarticolare l’insurrezione afghana, conquistato l’obiettivo, veniva investito con la sua unità da intenso fuoco ostile. Con non comune coraggio e assoluto sprezzo del pericolo, raggiungeva d’iniziativa un appiglio tattico dal quale reagiva con la propria arma all’azione dell’avversario.
Avvedutosi che il nemico si apprestava ad investire con il fuoco i militari di un’altra squadra del suo plotone, non esitava a frapporsi tra essi e la minaccia interdicendone l’azione». L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilgiornale.it/news/ha-salvato-i-suoi-commilitoni-medaglia-doro-e-non-so-perch-1591465.html