Roma, 16 settembre 2023 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La BCE dopo aver aumentato nuovamente i tassi, lancia l’allarme sullo stato economico dell’Unione, la Germania è già in recessione e altri paesi riducono il loro target per il 2024, aumenta la preoccupazione.
Cosa resta della riunione Bce che ha portato i tassi al 4,50%, record assoluto?
Almeno 2 allarmi per il prossimo futuro dell’Eurozona. Oltre a una valanga di critiche – in primis dal Governo Meloni – per la stretta che sta colpendo famiglie e imprese soprattutto in termini di rate dei mutui e costi dei prestiti.
Sebbene il documento finale sulla decisione di settembre – come sottolineato più volte in conferenza dalla stessa Lagarde – lasci intendere che quello appena deciso potrebbe essere l’ultimo rialzo dei tassi, da mantenersi per un lungo periodo, gli scenari che si sono aperti per la regione a moneta unica non sono proprio ottimisti.
I motivi sono almeno due e riguardano un doppio allarme trapelato, nemmeno troppo velatamente, dalla riunione Bce del 14 settembre: la crescita è e sarà debole e l’inflazione (con i tassi) sono a rischio rialzo. Con queste premesse, cosa sta per accadere in Eurozona? Un’analisi.
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