Roma, 09 Mar 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Federico Giuliani – All’interno la scheda dei vaccini anti Covid-19, da quelli già approvati a quelli in dirittura d’arrivo. (Segue articolo). – Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca, vaccino russo e sieri cinesi. All’alba della terza ondata – un’ondata che, secondo gli esperti, potrebbe essere particolarmente dura -, l’imperativo dell’Italia è uno: ottenere più vaccini sicuri possibili. Indipendentemente dalla provenienza, e così da utilizzarli, in fretta e furia, per immunizzare almeno il 70% della popolazione.
Da giorni si fa un gran parlare dello Sputnik V, il siero sviluppato dall’Istituto Gamaleya di Mosca, già autorizzato da quasi 50 Paesi nel mondo.
Anche alcuni Stati membri dell’Ue hanno dato il via libera al vaccino russo: è il caso, ad esempio, di Ungheria e Slovacchia, ai quali potrebbero presto aggiungersi altri governi. L’Italia, come del resto gran parte d’Europa, è a secco di dosi, e avrebbe particolarmente bisogno di nuova linfa vitale così da far ripartire il piano vaccinale.
Per accogliere lo Sputnik, ci sono due strade percorribili. La prima: aspettare che l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, finisca di revisionare il siero, per poi aspettare, in caso di fumata bianca, il conseguente ed eventuale via libera dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.
La seconda: bypassare Bruxelles, come ha fatto Budapest, affidando le valutazioni scientifiche agli esperti italiani. Dal momento che Roma non intende rischiare rotture diplomatiche con l’Ue, va da sé che per accogliere lo Sputnik anche nel territorio italiano dovranno passare ancora settimane.
Bruciare le tappe. Quante? Non lo sappiamo di preciso. Sappiamo però che non c’è più tempo da perdere. A ripetere, allo sfinimento, il grido di allarme lanciato da molti esperti, è Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma. L’articolo completo prosegue qui >>> https://it.insideover.com/societa/cosi-litalia-potrebbe-produrre-100mila-dosi-al-giorno-dello-sputnik-v.html