Roma, 23 Ago 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Alessio Notari – Sciolto il nodo delle certificazioni sanitarie per il riconoscimento dei titoli di polizia. (Di seguito l’articolo). – Per una volta le guardie particolari giurate (ma anche tutti i legittimi detentori di armi) possono intonare l’inno di vittoria visto che, grazie all’intervento sollecitato in particolare da alcune organizzazioni sindacali come la Clas e il Savip, del sottosegretario Nicola Molteni e della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, entrambi della Lega, si è finalmente sciolto il nodo delle certificazioni sanitarie per il riconoscimento dei titoli di polizia.
Nel decreto legge in vigore dal prossimo 14 settembre, infatti, i singoli medici legali potranno tornare regolarmente a certificare le idoneità anche al di fuori delle strutture medico-sanitarie di appartenenza, semplificando così l’iter procedurale per i singoli con un sensibile abbattimento dei costi anche per le aziende.
Il settore della vigilanza, tuttavia, rimane ancora afflitto da serie problematiche a causa soprattutto della farraginosa burocrazia che lo attanaglia che dà modo agli istituti di vigilanza di speculare alle spalle dei lavoratori così come a “travet” delle questure di decidere “motu proprio” del loro futuro lavorativo.
Non ultima la direttiva che impone (non si capisce perché!) il rilascio dei titoli e i relativi rinnovi debbano essere assolti dalle prefetture e dalle questure di residenza dei singoli e non più dalle territoriali dove ha sede l’istituto di vigilanza.
Ciò comporta che l’interessato, dipendente di un’azienda con sede magari a Roma, avendo lui però la residenza a Milano, dovrà ivi recarsi all’atto del rinnovo per presentare la documentazione richiesta oppure spedirla tramite posta raccomandata. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.armietiro.it/gpg-un-settore-da-rivedere-10018