Vigili del Fuoco: Sempre primi ma “ultimi”

Roma, 05 Set 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Cornaz – Il sindacato Conapo: “Serve lo stesso trattamento delle forze di polizia”. Segue. – Sono amatissimi. Ricevono grande apprezzamento dall’86% degli italiani (Eurispes, Rapporto Italia 2018). Ai funerali di Stato delle vittime di Genova sono stati applauditi per l’abnegazione e l’efficacia dimostrate tra le macerie del Ponte Morandi, nella loro ricerca affannosa di salvare vite.

Lo stesso è avvenuto lo scorso anno per la tragedia dell’hotel di Rigopiano, e nelle tantissime altre occasioni (quasi un milione di interventi nel 2017, con un trend di crescita del 15% rispetto al decennio scorso) in cui si adoperano per le piccole, le medie e le grandi emergenze che mettono a rischio la salute e la vita dei concittadini: crolli, smottamenti, incendi, terremoti, alluvioni.

Sono i Vigili del Fuoco, un corpo nazionale con un organico operativo di meno di 30.000 unità (cui vanno sommate 3/4.000 unità presenti solo sulla carta).

Ciò comporta che i Vigili del Fuoco si debbano spostare da regione a regione, inseguendo le tante emergenze del Paese.

Più volte si è ipotizzato, nel mal concepito spirito della Riforma del Titolo V, di “regionalizzare” l’operatività di questo presidio essenziale per la sicurezza degli italiani: tentativi fortunatamente falliti che, ad esempio, avrebbero limitato nel disastro di Genova l’immediata possibilità di intervento dei Vigili di Toscana, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio, confluiti in Liguria, con le loro colonne mobili, sul luogo del disastro, a poche ore dal crollo. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.corrierenazionale.it/2018/09/03/pochi-mal-pagati-vigili-del-fuoco-sempre-primi-ma-ultimi/

 

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