Viterbo, 11 Ott 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – (Fonte COMFORDOT) – Si chiude un biennio formativo impegnativo per i frequentatori del XXI corso “Esempio”. (Segue articolo). – Si è svolta venerdì, presso la Caserma “M.O.V.M. Soccorso Saloni”, sede della Scuola Sottufficiali dell’Esercito, la cerimonia di consegna dei gradi di maresciallo agli allievi del XXI Corso “Esempio”.
Alla cerimonia, presieduta dal Comandante dell’Istituto di Formazione, colonnello Fabrizio Barone, hanno preso parte anche Autorità militari e civili, tra cui il Sindaco della città, Prof. Giovanni Arena, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia, Prof. Stefano Ubertini e il Vescovo della città di Viterbo S.E.R. Monsignor Lino Fumagalli, a testimonianza del forte legame che lega la Scuola Sottufficiali alla città che per due anni ha ospitato i giovani allievi.
Dopo aver investito del grado di maresciallo il capo corso, il colonnello Barone si è rivolto ai futuri comandanti di plotone esortandoli a “portare il nuovo e sudato grado con orgoglio, sentendo non il peso dei sacrifici affrontati per ottenerlo, ma il peso delle responsabilità del nuovo ruolo”.
La cerimonia è proseguita con il passaggio della “stecca” dagli allievi del corso anziano ai colleghi del XXII corso “Osare”, un gesto simbolico che rappresenta idealmente la trasmissione di tradizioni, valori, gioie e speranze tra i frequentatori dei corsi che si succedono alla Scuola.
L’evento, svoltosi nel pieno rispetto delle disposizioni emanate in materia di contrasto e contenimento dell’epidemia da COVID-19, è stato trasmesso in diretta streaming sul sito internet dell’Esercito, per consentire a parenti e amici, non presenti fisicamente, di condividere il raggiungimento di un traguardo così importante per i 110 neo promossi marescialli. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/Nuovi-marescialli-alla-Scuola-Sottufficiali-di-Viterbo201010.aspx