Afghanistan: La storia di Kabir, ex dipendente della base militare italiana Camp Arena, a Herat

Roma, 04 Ott 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Pierfrancesco Curzi – Dopo la presa dei Talebani ha cercato di lasciare il Paese: si è separato dai propri genitori e con moglie, figli e fratello ha varcato la frontiera afghano-pakistana. (Segue articolo). – “Al telefono mi hanno detto di partire per Kabul, di portare la famiglia e di stare tranquillo: ci avrebbero messo su un aereo in partenza per l’Italia.

Dopo l’attentato vicino all’aeroporto le chiamate si sono fermate e nessuno ha più risposto. Eravamo sulla lista per l’evacuazione, l’Italia non può abbandonarci così”. È disperato Kabir Ahmad Haidary, ormai ex dipendente della base militare italiana Camp Arena a Herat.

Contattato al telefono, non abbiamo alcun dubbio sull’effettiva collaborazione col nostro contingente, altrimenti non si spiegherebbe il suo italiano quasi fluente. La sua, purtroppo, sembra una storia copia/incolla come tante altre ne abbiamo raccontate.

L’Italia ha svolto un grande lavoro di evacuazione del personale operativo in Afghanistan nella fase conclusiva della missione, da quello diplomatico alla parte militare e della cooperazione, ma soprattutto per quanto concerne i collaboratori afghani.

Con circa 5mila persone portate fuori dal caos del Sultanato comandato dagli Studenti Coranici, il nostro Paese ha primeggiato rispetto ad altri partner europei e non solo. Il problema adesso è che restano tantissimi di questi collaboratori, ora in pericolo per la loro incolumità, ma l’interesse mostrato nella prima fase sembra ormai scemato.

Dopo il dramma generale delle ultime due settimane di agosto in Afghanistan, Kabir e i propri cari sono piombati in un incubo che mercoledì scorso ha portato lui e un pezzo della sua famiglia a varcare la frontiera afghano-pakistana: da Kabul a Peshawar via Jalalabad attraverso il passo Khyber, una delle strade più strategiche e pericolose dell’Asia centrale.  L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/03/afghanistan-la-storia-di-kabir-lavoravo-alla-base-italiana-di-herat-ora-sono-bloccato-in-pakistan-con-la-mia-famiglia-aspettiamo-un-segnale-dallitalia-nessuno-risponde/6340445/

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