NATO: Kosovo, 20 anni con la missione KFOR

Roma, 16 Giu 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giusy Federici – Sono 28 le Nazioni che contribuiscono a KFOR, un totale di 3.525 militari: 659 dagli Stati Uniti, il contingente più numeroso, seguito dai 542 dell’Italia. Segue. – C’era anche Bill Clinton a Pristina, capitale del Kosovo, insieme all’ex segretario di Stato Madeleine Albright e al comandante NATO di allora Wesley Clark, lo scorso 12 giugno, per i 20 anni della missione Kosovo Force KFOR. Clinton, per i kosovari, è un po’ “l’uomo della provvidenza”, insieme all’inglese Tony Blair, dopo che la Nato nel 1999 decise di bombardare Pristina e Belgrado, per mettere fine alle violenze tra le forze serbe di Slobodan Milosevic e l’esercito di liberazione del Kosovo UCK.

Partecipò anche l’Italia, presidente del Consiglio era Massimo D’Alema. Per capire l’importanza dei due ex capi di Stato qui in Kosovo, basti pensare che a Pristina ci sono una via Bill Clinton che incrocia una via Tony Blair.

Non è così per i serbi, che hanno definito l’evento commemorativo “un cinico ballo di vampiri di coloro che hanno bombardato illegalmente la Serbia 20 anni fa”. Il problema odierno del Kosovo (ex provincia autonoma della Serbia durante la Jugoslavia del padre-padrone Josip Broz Tito), si può capire anche dai due atteggiamenti differenti dei politici.

Quella del Kosovo è una situazione complessa, più di quel che potrebbe apparire a una prima lettura. In certe situazioni ci vuole sempre molto tempo ma, sarà per il territorio non troppo esteso o perché l’Alleanza Atlantica si è mossa in tempo, la missione KFOR sta dando i suoi frutti.

Il Kosovo, poco più di 10mila kq, più o meno come il nostro Abruzzo, confina con Serbia, Albania, Macedonia e Montenegro. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/geopolitica/reportage/nato-20-anni-kosovo-con-la-missione-kfor

 

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