Roma, 14 Set 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Luca Simoncelli – All’interno il racconto di Erika e Daniele, i figli di Davide Cervia. Segue. – Esattamente 30 anni fa, il 12 settembre del 1990, prendeva vita uno dei più grandi misteri italiani del dopoguerra, anche se spesso dimenticato e taciuto.
Scomparve da Velletri, dove viveva allora, il sanremese Davide Cervia, sergente della marina militare ed esperto in guerra elettronica, all’epoca 31enne. Subito si parlò anche di allontanamento volontario, fino al racconto di due testimoni oculari, i quali avrebbero assistito, rispetitvamente, al rapimento ed alla fuga dei rapitori.
Da subito la famiglia è stata convinta della seconda ipotesi, collegata alle sue conoscenze militari connesse alla vigilia della Guerra del Golfo. Sembra che qualche mese dopo il nome del tecnico fosse nella lista passeggeri di un volo della Air France: Parigi- Cairo. Il biglietto sarebbe stato acquistato dal ministero degli Esteri francese.
Un anno dopo, con sul sedile posteriore ancora i fiori che Cervia aveva comprato per la moglie nel giorno della sua scomparsa, venne ritrovata alla stazione dei Roma Termini la Volkswagen Golf che uno dei testimoni aveva visto con un rapitore alla guida.
Subito dopo il ritrovamento la famiglia afferma di aver ricevuto l’offerta di ben un miliardo di lire per tacere e lasciare perdere l’accaduto. Non sentendosi tutelata dallo stato, non rivelerà mai l’identità dei corruttori.
Negli anni successivi si verificano minacce , segnalazioni dello scomparso in giro per i paesi arabi ed una telefonata contenente una registrazione di Cervia che parla di lavoro. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.riviera24.it/2020/09/trentanni-fa-uno-dei-grandi-misteri-ditalia-rapito-davide-cervia-sanremese-esperto-di-guerra-elettronica-643230/