Roma, 30 Mar 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Jacopo Giliberto – Fermento per il deposito nazionale in cui in teoria bisognerà riunire le scorie radioattive ora disperse in più di 20 depositi in tutt’Italia, dal Piemonte alla Sicilia. Nei giorni scorsi il ministro uscente dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha annunciato per i prossimi giorni la pubblicazione di un documento attesissimo, contesissimo, scottantissimo e in ritardissimo: la Cnapi. Questa sigla impronunciabile che pare più il nome di un personaggio dei cartoni o di una merendina mediocre significa Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (appunto Cnapi) ed è la mappa dei luoghi che hanno tutte le caratteristiche per ospitare il capannone in cui riunire i fusti pieni di scorie, oggetti, scarti e cianfrusaglie radioattive. Decine di luoghi adatti. Quali sono i luoghi idonei? La carta è ancora sotto segreto assoluto, con sanzioni per chi ne rivelasse i dettagli. Però si sa che sono poco più di 60 località, forse una settantina, distribuite in tutta Italia. Luoghi poco abitati, con una sismicità modesta, senza rischi di frane o di alluvioni. Una spolverata di decine di piccole aree dal Piemonte alla Calabria, soprattutto sulle colline del versante adriatico dell’Appennino, e due aree più estese, una fra Toscana e Lazio e l’altra fra Puglia e Basilicata. I tempi di decisione sono fissati dal decreto legislativo 31 del 2010 (e successive modifiche), che ha individuato la procedura per realizzare anche in Italia — come impongono i trattati internazionali — il deposito centralizzato in cui conservare in modo sicuro i rifiuti radioattivi. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-03-26/dove-andranno-finire-scorie-nucleari-pronta-lista-segreta-174024.shtml?uuid=AEE93BOE
Dove andranno a finire le scorie nucleari? Pronta la lista segreta
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