Roma, 11 luglio 2023 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La guerra in Ucraina sta segnando il volto geopolitico di molti paesi, ogni giorno le battaglie si arricchiscono di dettagli e armi sempre più pericolose, il destino ci sta portando al nucleare?
Nei giorni scorsi, come ormai noto, gli Usa hanno dato il via libera all’invio di bombe a grappolo a Kiev, giustificando la decisione in esame con il fatto che la tanto proclamata controffensiva Ucraina, che avrebbe dovuto ricacciare l’esercito russo al di là dei propri confini nazionali, non starebbe invece avendo gli effetti sperati.
Peccato però che questo tipo di ordigni sia bandito da una convenzione internazionale, quella di Oslo del 2008, che vieta l’uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio di armi: e questo a causa degli effetti devastanti che tali armi possono avere, tanto nell’immediato presente, quanto nel futuro.
Le bombe a grappolo sono progettate ed utilizzate per colpire persone e veicoli, ma anche per distruggere piste di atterraggio, linee elettriche o, ancora, per liberare sostanze chimiche. Vengono sganciate, in genere, da velivoli (caccia, bombardieri o elicotteri) o, talvolta, lanciate per mezzo di artiglierie, razzi e missili guidati, e contengono un certo numero di submunizioni che vengono disperse in aria, secondo diverse modalità, esplodendo arrivate a contatto col suolo.
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