Roma, 27 aprile 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Il dubbio sull’attuale sistema pensionistico e la capacità di soddisfare i militari prossimi al pensionamento si fanno sempre più forti. La mancata attuazione della previdenza complementare forse conferma scelte errate del passato.
Per i militari servono fondi perequativi e non complementari. Di questo ne è certo il delegato Co.Ce.R. e segretario generale dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC), Antonio Tarallo.
Intervistato da LabParlamento, Tarallo si è anche espresso circa il nuovo Fondo Pre.Si.Di., il fondo di pensione complementare che riguarda i settori della Previdenza, Sicurezza e Difesa.
Tra le due opzioni, Tarallo non ha dubbi che la strada da percorrere sia quella del fondo perequativo, come quello stanziato nella Legge di Bilancio 2022 e che i fondi complementari sono solo “utili a chi li propone, allo Stato ma non a chi contribuisce”.
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