Emergenza Coronavirus: La grande anomalia italiana sul Covid

Roma, 24 Ago 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Francesco Giubilei – Per primo il prolungamento fino a ottobre dello stato di emergenza (caso unico). Segue. – La gestione del Coronavirus da parte del governo italiano non smette mai di stupirci in negativo; negli ultimi giorni abbiamo scoperto che il virus dalle 6 della mattina alle 18 di sera si prende qualche ora di riposo salvo poi ricomparire in serata e durante la notte con particolare virulenza tra le giovani generazioni.

In questi giorni si è molto discusso sulla decisione di chiudere le discoteche e sull’inasprimento delle misure sanitarie a causa dell’aumento dei contagi ma, ormai assuefatti da un dibattito pubblico autoreferenziale per cui si vuol far passare il “modello Italia” come il migliore al mondo, abbiamo smesso di guardare cosa avviene a pochi chilometri dal confine italiano.

Dopo anni di europeismo e di esterofilia adottati come criteri primari per i comportamenti da replicare in Italia, all’improvviso tutto ciò che viene fatto all’estero (Cina esclusa) diventa sbagliato perché solo la linea adottata dal nostro governo è quella corretta.

Ci sono però anomalie che balzano agli occhi e invitano a una seria riflessione se si paragona la situazione italiana a quella di tanti altri stati dell’Unione europea, non parliamo solo del prolungamento fino a ottobre dello stato di emergenza (caso unico) ma anche una serie di incongruenze e differenze davvero eclatanti.

Dirigendosi in Austria dall’Italia in macchina e superando il confine da Tarvisio, non ci sono controlli di nessun genere e già dalla prima città austriaca (Villaco) si nota come la situazione è ben diversa dal Belpaese. L’articolo completo prosegue qui >>> https://it.insideover.com/societa/la-grande-anomalia-italiana-sul-covid.html

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