Roma, 03 Mag 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – In Antartide si sta costruendo la prima base di atterraggio in ghiaia del continente per assicurare supporto alla ricerca scientifica. Segue. – Il cielo è limpido e il Sole si riflette su una sconfinata distesa bianca quando il grande C-130J della nostra Aeronautica Militare atterra sul pack ghiacciato dell’Antartide, vicino alla stazione italiana Mario Zucchelli di Baia Terra Nova. È il 25 ottobre 2019 ed è una data da segnare sul calendario.
Torna dopo vent’anni un nostro aereo militare, un colosso lungo 30 metri e con un’apertura alare di oltre 40 metri, tocca la superficie antartica.
L’aereo da trasporto della 46a Brigata Aerea di Pisa porta personale, ricercatori e materiali destinati alla trentacinquesima spedizione italiana in questa terra desolata, la più fredda del Pianeta, organizzata nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra).
L’atterraggio del C-130J (nella foto sopra) è il primo di una lunga serie prevista per il futuro, ma probabilmente anche uno degli ultimi sul pack, lo strato di ghiaccio marino che costituisce sì una superficie piatta e liscia per l’atterraggio, ma che può essere utilizzato dai velivoli per un periodo dell’anno assai breve, non più di un mese all’inizio dell’estate australe, prima che il riscaldamento stagionale lo renda instabile e soggetto a fratture.
A buon punto. Per sottrarre la sicurezza dei collegamenti aerei ai capricci del clima, gli esperti dell’Unità Tecnica Antartide dell’Enea hanno pertanto proposto, già da qualche anno, di realizzare una pista di atterraggio più sicura in un’altra area vicina alla stazione Zucchelli, quella di Boulder Clay, su una morena adagiata sopra l’omonimo ghiacciaio, spesso oltre 100 metri. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/nuova-pista-italiana-in-Antartide