Contratto 2022-2024: fondi non stanziati nella legge di bilancio 2023

Si preannuncia una nuova odissea per il rinnovo del contratto.

Roma, 17 Gennaio 2023. Tra i vari provvedimenti adottati nella legge di Bilancio 2023 non vi è traccia di Fondi per la negoziazione del nuovo contratto per il personale non dirigente delle Forze Armate di Forze di Polizia. I vari commi della Sezione I non ci sono riferimenti di alcun tipo per un’ipotesi di stanziamento di capitali necessari per l’apertura del tavolo negoziale. Troviamo infatti stanziamenti per i fondi di previdenza, adeguamenti del numero di Ufficiali e altri fondi resi disponibili per la previsione di spesa, ma nessun riferimento al contratto.

Quindi, si entra nella sfera delle ipotesi dove tutto è possibile e nulla è certo. Nessuna certezza quindi che nel corso dell’anno 2023 venga aperto un tavolo negoziale per il rinnovo del contratto per il Personale non Dirigente dei Comparti Difesa e Sicurezza.

Da qui le varie idee:

  1. Il Governo stanzierà i fondi nel corso dell’anno e quindi aprirà poi il tavolo negoziale; il nostro pensiero: poco probabile;
  2. L’esecutivo a fine anno 2023 inserirà i fondi nella legge di bilancio 2024 e successivamente aprirà il tavolo negoziale; ipotesi probabile ma con tatti dubbi;
  3. Il Governo completa l’iter di attuazione della Legge 46/2022 (legge sulle associazioni sindacali a carattere professionale per i militari) con i vari decreti discendenti e quindi aspetterà che i vari sindacati militari siano a regime per iniziare la contrattazione; altra ipotesi molto probabile.

Ad ogni modo qualsiasi sia la soluzione che si adotterà, nella migliore delle ipotesi il nuovo contratto per il triennio 2022-2024 vedrà la luce solo verso al fine dell’anno 2024, quindi alla scadenza del triennio.

Tutto ciò è sconcertante. Sconcertante perché l’attuale situazione sociale ha portato l’aumento economico del precedente contratto (2019-2021) ad essere praticamente azzerato con l’incremento dell’inflazione e gli aumenti dei prezzi del settore energetico oltre che dei beni di prima necessità.

Anche vero che il sistema negoziale per il personale delle Forze Armate e di Polizia prevede una quota mensile di vacanza contrattuale, il cui valore però è talmente basso che se volessimo valorizzare il potere di acquisto, al momento con questa quota di vacanza contrattuale si riuscirebbe a pagare solo qualche caffè al mese, non i rincari dei beni di prima necessità.

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