Roma, 13 Feb 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Chiara Giannini – La priorità è pagare i militari che stanno lavorando all’estero e sanare i debiti pregressi. Segue. – La Difesa non paga le bollette di luce, acqua e gas e, allora, arriva il pignoramento dei conti. Venerdì scorso a tutti i militari impegnati in missioni di lungo corso all’estero, ovvero addetti militari, personale che lavora nelle ambasciate o che sta facendo corsi fuori dall’Italia è arrivata la comunicazione che dal 24 gennaio scorso, a causa di «onerosi vincoli pignoratizi da parte di Poste Italiane che, sommati a quelli già precedentemente apposti, ammontano a circa 22,6 milioni di euro con conseguentemente sconfino di circa 3 milioni di euro rispetto al saldo contabile pari a circa 19,6 milioni di euro» le indennità di missione non potranno essere pagate.
Cifre mensili che vanno in media dai 2.200 ai 3.400 euro che non potranno essere corrisposte a causa dei pignoramenti disposti da alcuni tribunali italiani di circa 40 conti, tra quelli di Poste italiane e quelli di Banca d’Italia, proprio perché negli anni non si sarebbero pagate le utenze.
Un problema di cui si era a conoscenza e che proprio il Giornale aveva denunciato raccontando di come le risorse per saldare le bollette fossero insufficienti.
Una questione che si protrae da anni e che è frutto dei tagli importanti attuati nel tempo dai vari governi, che hanno preferito investire su altri aspetti legati alle Forze armate. Innovazioni e mezzi, eventi di promozione, certo necessari, ma in alcuni casi non prioritari. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilgiornale.it/news/politica/difesa-pignorata-non-versa-pi-i-soldi-ai-militari-missione-1825320.html