Cosenza, 29 Gen 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Il racconto del Caporal maggiore capo scelto M.T. del 1° Reggimento bersaglieri della caserma di Cosenza. Segue. – Mamma e divisa. Conciliare il lavoro e l’essere madre certamente non è una cosa facile. Ma diventa ancora più impegnativo se si tratta di un lavoro nell’esercito italiano.
Come si può fare la mamma ed essere contemporaneamente soldatessa? Serve dedizione e il giusto equilibrio, senza trascurare nessuno: famiglia, esercito e sé stessa. Proprio come fa M.T. una mamma-soldato che indossa l’uniforme da ben 20 anni, oggi divenuta Caporal maggiore capo scelto, del 1° Reggimento bersaglieri della caserma di Cosenza.
Cosa l’ha spinta ad entrare nell’esercito? “Devo dire che è accaduto tutto per caso. Non sapevo neanche vi fosse un bando rivolto alle donne. Tramite amici ne sono venuta a conoscenza e alla fine ho fatto domanda, poi ho partecipato al concorso, visite mediche e sono entrata.
Era l’11 dicembre del 2000. Per la prima volta le donne entravano nell’esercito. Quest’anno festeggio i 20 anni. L’arruolamento, avvenuto ad Ascoli, è stato molto duro. Lontano da casa, dai propri affetti; ero ancora una ragazzina, sei completamente sola.
Poi a dicembre con le temperature particolarmente fredde… Diventa una sfida personale. E devo dire l’ho ampiamente superata e sono arrivata ai 20 anni.”
Di cosa si occupa principalmente una soldatessa? Che attività svolge? “Qui in caserma siamo circa una trentina di donne. Ognuno di noi ha il suo carico e mansioni diverse. Il 1° Reggimento bersaglieri è un’unità dell’esercito italiano di stanza a Cosenza e fa parte della Brigata bersaglieri ‘Garibaldi’. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.quicosenza.it/news/le-notizie-dell-area-urbana-di-cosenza/cosenza/334399-cosenza-essere-mamma-e-lavorare-nellesercito-storia-di-una-soldatessa