Bolzano, 01 Mag 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Paolo Valpolini – Il corso “Mountain Warfare” si inserisce in un quadro evolutivo delle capacità delle truppe Alpine. Segue. – Trascorrere mesi in attività operativa, lontano dall’Italia o nelle strade delle nostre città, non favorisce certo il mantenimento delle capacità dei reparti specialistici, quando queste non vengono sfruttate nelle specifiche operazioni.
Ciò vale per tutti i tipi di reparti, siano essi d’arma base, pesanti o leggeri, siano essi dei supporti. Con il tempo il livello delle capacità si riduce, mettendo a rischio la valenza stessa dei reparti quali pedine in grado di operare in ambienti particolari, o di fornire un apporto qualificato allo strumento militare.
Se a ciò si aggiunge l’evoluzione dello scenario globale, può accadere che determinate specialità debbano interrogarsi sul loro futuro, sulla loro evoluzione, adattando di conseguenza dottrina, organica, formazione e addestramento.
E ciò può comportare la nascita di nuovi iter formativi e di nuovi corsi dedicati, a seconda dei casi, a un numero più o meno elevato di appartenenti alla specialità.
È il caso del corso “Mountain Warfare”, sviluppato dal Centro Addestramento Alpino di Aosta, che è una delle numerose offerte addestrative del Ce.Add.Alp. e che si inserisce in un quadro evolutivo delle capacità delle truppe Alpine.
Le considerazioni a monte. Il Comando Truppe Alpine di Bolzano sta elaborando un piano evolutivo per le proprie pedine operative, le 2 Brigate Alpine, JULIA e TAURINENSE, al fine di rispondere alle richieste che l’Alleanza Atlantica ha espresso in tema di capacità.
In considerazione delle disponibilità finanziarie limitate, il tutto deve tener conto non solo degli aspetti capacitivi ma anche di quelli economici, fornendo proposte possibilmente a “costo zero” o quasi. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,3000.html